In lingua urone, Toronto significa <luogo di incontro>. E non per niente negli ultimi anni è sempre stata fra le posizioni di testa nelle classifiche delle città più vivibili del mondo: punti forti qualità della vita, tolleranza, servizi. Bella città, dalla quale c’è molto da imparare.
A tutte le latitudini, il discorso è sempre lo stesso. I vini prodotti nelle nazioni che debuttano in questa difficile arte hanno sempre schiere di sostenitori, ma la prova del bicchiere spesso spegne gli entusiasmi. Qui si celebrano le bottiglie della Niagara Peninsula: una birra è scelta più semplice, economica e, per alcuni, anche migliore.
Se non siete maniaci delle scarpe, il Bata Shoes Museum ha ben poco da offrire. In ogni caso, ne sono esposte 5 mila paia, molte delle quali appartenute a <celebrities>. Con piglio storicistico, viene anche ricostruita l’evoluzione della scarpa.
L’Ontario è lago disprezzato, per l’inquinamento, anche dalla gente che vive qui. La tentazione di fare un bagno va respinta con decisione, anche se ogni tanto si vede qualcuno tuffarsi. Il quartiere The Beach, proprio sulla riva, resta comunque un costosa ed ambita zona residenziale. Provare il fihs and chips di King’s table.
Realizzata dall’archistar Frank Gehry, l’Art Galley of Ontario, ribattezzata Ago, è interessante oltre che per le opere esposte, per la struttura stessa, simile a una nave. La Cn Tower, jnvece, offre un bel panorama dall’alto dei suoi 553 metri, se il tempo non fa i capricci e non cancella la visuale con la foschia. Sulla Torre si può anche mangiare nel ristorante girevole che chiude alle 22. Ma soprattutto ci si può sporgere quasi nel nulla, agganciati a catene di acciaio. Per veri amanti del brivido.
L’aperitivo modaiolo è al Paddock, in Bathurst street: intorno al bel bancone ricurvo si ritrovano la gioventù più cool della città, modelle ma anche affermati professionisti.
Shopping sfrenato fra i negozi di Queen West, a ovest di Spadina, dove la strada diventa sempre più di moda: ci sono anche John Fluevog e Annie Thompson. Emozioni vintage nell’elegante Bloor-Yorkville, quartiere oggi esclusivo, ma dove negli Anni Sessanta si ritrovavano gli hippy che predicavano l’amore libero. Change Room è uno di quei negozi che aiutano a capire le tendenze: presenta le collezioni più recenti di molti stilisti emergenti, soprattutto inglesi.
Gli Inuit, uno dei principali gruppi di eschimesi, sono in sofferenza. C’è un interessante museo, il Toronto Dominion Gallery of Inuit Art, che propone non soltanto la loro arte, ma illustra anche la loro semplice e difficile vita quotidiana. Chi volesse saperne di più può rivolgersi anche a Survival Italia.
L’orgoglio maschile della città è Keanu Reeves, entrato spesso nella classifica degli attori più sexy del mondo. E’ stato anche una promessa dello sport più popolare in Canada: era portiere della squadra di hockey su ghiaccio del college De La Salle, con il soprannome di <The wall>, il muro.
L’entusiasmante gimcana fra le bancarelle del St Lawrence market, splendido mercato vecchio di oltre 150 anni ma recentemente ristrutturato. C’è di tutto, ma merita un assaggio il <peameal>, sandwich di lombo di maiale tagliato a fette e cotto sul grill.
La cucina di Toronto è un audace mix fra la cultura bio degli ingredienti freschi, la ricercatezza francese e una stravagante fusion asiatica. Si può provare in molti ristoranti ma una bella, e non troppo cara, avventura gastronomica è al Richtree Market restaurant, dove si può scegliere fra centinaia di ingredienti freschi (frutti di mare, carni, verdure) e chiedere di cucinarli <a vista>. Inoltre, è aperto fino alle due del mattino.
John Lennon e Yoko Ono scelsero Le Royal Meridien per uno dei loro <bed in> per la pace. Era il 1969 e la suite scelta era la 869. Cinque anni prima, nello stesso hotel, Richard Burton ed Elizabeth Taylor provocarono uno scandalo perché alloggiarono in una suite senza essere sposati.
I tamburi indiani sono una tradizione trasformata in concerto. Suggestive jam session, il giovedì sera, al Native Canadian Centre.
I gay bar sono concepiti nello spirito della città, e sono numerosi e affollati, mai ridotti a ghetto, frequentati anche da etero che ne apprezzano la vivacità. Tra i più famosi Woody’s e Sailor, e lo Slack’s. Il Black Eagle è ritrovo meno rilassante, tendente all’hard.
DOVE VEDERE IL TRAMONTO
E’ l’ora di maggiore animazione del Madison Avenue Pub, dove si beve, si canta, si gioca a freccette o a biliardo, nelle cinque zone all’aperto o nei diversi piani delle residenze vittoriane occupate dal locale. La <meglio gioventù> di Toronto è qui, spesso sui pattini.
La notte di Toronto è animata e ricca di offerte. Il Guvernment è il locale più frequentato, anche se criticato dagli snob – ce ne sono anche qui – secondo i quali fa musica troppo commerciale. Molto affollati anche i <Fashion Fridays> del Tonic: sfilano modelle e modelli sempre poco vestiti. Molto apprezzato anche il Mink.