Europa

St. Tropez, il mito vacilla

Saint Tropez ha fatto la storia del costume, ha cambiato anche il modo di intendere le vacanze e perfino alcune porzioni di vita. Un bel posto, senz’altro, illuminato da Brigitte Bardot e poi pian piano spento, fino a diventare quel che oggi è: secondo alcuni, un grigiore assoluto. E allora, Saitn Tropez è ancora un mito? Ecco una piccola guida.

DA EVITAREst_tropez_01

Esibizionismo sfrenato e ritmi supermondani. St-trop è così: aperitivo dalle 19 alle 21, cena alle 23, a ballare – con tacchi a spillo – dall’1 in poi. Serve un fisico bestiale.

Chi va in spiaggia può scegliere fra letti a baldacchino, teepee indiani, cabine per massaggi a quattro mani. Sfizi anche da centinaia di euro al giorno, solo per prendere il sole, o l’ombra, e fare il bagno. Ma a Saint Tropez non si può badare a spese.

La scrittrice Colette – definita <un grand’uomo> – amava le turiste disinibite e il pane e olio con le erbette provenzali. Dopo di lei arrivarono Francosie Sagan, triste ma in Jaguar, e poi – finalmente – Brigitte Bardot (qui a sinistra). Fatali tropeziennes.

st trope0110129211759471_20110129Il tempo può distruggere i miti della storia. Il New York Times celebrò nel 1970 il primo topless al Voile Rouge, luogo magico poi affollato di russi, così nuveaux riches, e infine chiuso (a destra, Paris Hilton al Voile Rouge). Tanto per saperlo, la Bardot amava la Madrague, Colette frequentava Treille Muscate.

DA NON PERDERE

Il sexylusso del Byblos, albergo che incarna lo spirito di Saint Tropez. Inventato da un ricco libanese è sempre stato affollatissimo di italiani. Facciate blu e ocra, per somigliare a un villaggio di pescatori.

Pochi posti permettono di fuggire dalla folla. Uno di questi è il Sentiero dei doganieri, passeggiata fra le più belle di Saint Tropez. A picco sul mare, segnalato da pannelli gialli. Vero spettacolo.

recoI formaggi di capra da comprare il martedì e il sabato al mercatino di Place des Lices, fra i caffè all’aperto e l’ombra dei vecchi platani. Cucinati al forno sono una delizia, leggera e gustosa.

Una notte di luna piena sulla spiaggia di Les Salins, con l’aragosta grigliata di Lei Salins. E’ un locale semplice e non caro – conto intorno ai 30 euro – location incantevole, dentro una bella baia.

La guerra dei sandali con la costiera amalfitana continua. Qui sono fra i più apprezzati quelli fatti su misura nell’Atelier Rondinini.

La spiaggia di Pampelonne è pampelonnerifugio per tutti. I ricchi e famosi trovano coccole adeguate alle loro voglie di spese, ma angoli di spiaggia libera – stessa sabbia e stesso mare – garantiscono comunque panorami meravigliosi. Senza champagne.

A zonzo nella Ponche, il villaggio dei pescatori dove tutto è cominciato. Vicoli, muri bianchi, imposte colorate. Per vivere il <come eravamo> prima che nascesse il Mito.

Saint Tropez ha ispirato l’arte di molti pittori e le loro opere sono raccolte nel Musèe de l’Annonciade, vicino al porto vecchio. Tele di Bonnard, Matisse, Derain, Signac, Dufy, Rouault.

La-Voile-Rouge-Saint-Tropez_scalewidth_630DOVE VEDERE IL TRAMONTO

Al Sube, hotel 3 stelle, con un balconcino che è terra di conquista ogni sera, per sedersi ad uno dei due tavoli che sono forse lo spazio più intimo di tutta St-trop. Bevendo champagne oppure soda e pastis. Guardando l’orizzonte, velato da una barriera di yacht .

DOVE ANDARE A BALLARE

Les Caves du Roy, il leggendario club dell’hotel Byblos, è la storia notturna di Saint Tropez: qui sono passati tutti e per entrare si deve superare un filtro severo. Servono bella presenza, look adeguato, disponibilità di spesa. Una buona mancia può aiutare a varcare l’ingresso. Il Papagayo è un altro tempio, aperto nel 1962 ma completamente <relookée>: sempre affollato il ristorante sulla terrazza.

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