Mondana e anche sfarzosa, stravagante e trasgressiva. Perfino con l’aragosta, che qui preparano – orribilmente – con il curry. St. Barth è sempre stata sofisticato ritrovo del jet set internazionae. Ma oggi si propone anche come destinazione per <comuni mortali>, a prezzi acessibili.
DA EVITARE
I Caraibi sono stravaganti, ma l’aragosta al curry non è accettabile. Invenzione locale ma senza alcun senso gastronomico: dove finisce la gustosa delicatezza del crostaceo? Il curry la spazza via, come un violento urugano. Meglio, allora, le lumache piccanti alla creola.
Il mare è fantastico ovunque, ma alcuni tratti possono essere pericolosi, in particolare per le formazioni di corallo che con la bassa marea possono affiorare. Fare molta attenzione ad Anse de Cayes.
Piccoli dettagli, ma Saint Barthelemy non è un’altra isola: è semplicemente il nome di St. Barth per esteso, scelto da Cristoforo Colombo in onore del fratello. Ma in tutto il mondo, si usa il diminutivo per questo paradiso scoperto negli anni Sessanta dal miliardario David Rockefeller, e poi diventato rifugio di ricchi e famosi.
DA NON PERDERE
St. Barth è mondana e sfarzosa, ma ai tempi della crisi si trovano anche alberghi o B&B a meno di 150 euro a notte, come il Tropical hotel, www.tropicalhotel-stbarth.com. All’Auberge de Terre Neuve se ne spendono solo 85: all’insegna della semplicità. www.auberge-de-terre-neuve.com. Al P’Tit Morne, spartano e in collina con vista, se ne spendono 100: www.timorne.com.
L’emblema delle Antille francesi è la baia Grand Cul de Sac, laguna colorata di sfumature verdi e azzurre. Panorama e mare splendidi, scelti anche come sfondo per i costumi Victoria Secret per l’estate scorsa. Si mangia davanti al mare da O’Coral, chiringhito con cucina creola: frittelle di merluzzo salato, granchio, tartare di wahoo, uno sgombro locale. Conto sui 30 euro.
Fra le spiagge preferite dalle famiglie c’è Lorient, perché l’acqua è bassa e i bambini sguazzano tranquilli. Non ci sono, però, punti di ristoro: andare forniti di bevande e spuntini. A Gran Fond, deserta, selvaggia, il ballerino russo Rudolph Nureyev, che adorava St Barth, aveva fatto costruire una grande pedana per ballare.
Le tartarughe si incontrano a Saint-Jean, sabbia candida, mare cristallino, ristoranti con tavoli quasi in acqua, ombrelloni, lettini, boutique e un centro per il windsurf. Una spiaggia attrezzata perfetta per i più comodosi.
Le Ti St. Barth è il regno di Carole Gruson, regina delle serate isolane. Tende rosse, specchi, candelabri, balli sui tavoli, è fra i locali più frequentati di St. Barth, a Pointe Milou: ristorante, musica, animazione, cabaret, boutique. Lo chef Pascal Giglio propone cucina fusion con ricette che spaziano dall’Asia alla Francia all’Italia. www.letistbarth.com
All’Eden Rock, almeno per un caffè. E’ un albergo storico, il più lussuoso dell’isola e fu il preferito Greta Garbo. Sotto c’è la spiaggia di Saint Jean.
Il magnate russo Roman Abramovich si fa vedere spesso. Affitta una splendida villa, si sposta con un gommone grande come un panfilo. Per i comuni mortali, sistemazioni anche non dispendiose ed ecologiche da cercare su www.stbarth.com o su www.wimcovillas.com.
Per chi non sa rinunciare allo shopping, oltre 200 griffe del lusso sono a Gustavia, il capoluogo. Lolita Jaca, della stilista parigina Faby Jaca: propone uno stile caraibico, sensuale e romantico. Merita una visita la storica boutique Stéphane&Bernard, passione di Uma Thurman, Glenn Close e Beyoncé. Originali i gioielli di NG Creation St. Barth, creazioni di Nathalie Gumbs, una giovane designer appassionata inteprete dell’essential chc.
Il parco marino fra Anse de Marigot e l’Anse de Petit Cul de Sac, dove sono protette tutte le specie locali: tartarughe, balene, coralli e conchiglie.
A Corossol le donne intrecciano sulla spiaggia foglie di lantana per fare cappelli e tovagliette da tavola, souvenir divertenti ed economici. C’è anche il curioso Museo delle conchiglie, con 9 mila esemplari.
La bouillabaisse di Pipiri Palace: dicono sia la migliore dell’isola anche se il locale è un po’ squinternato, tetto di lamiera e sedie in rattan. Molto frequentato dai locali.
TRAMONTO
L’isola vista dal mare con una Sunset cruise, crociera di fine giornata, fantastico film a colori delle meraviglie della natura. Romantica e non troppo lunga, è proposta da Splash (www.splash.gp.) oppure Marine Service.
BALLARE
Nikki Beach è un pezzo della storia dell’isola e le compilation di Casa Nikki spopolano nei locali gemelli in tutto il mondo, da St. Tropez a Miami, passando per Marrakech, Marbella e Koh Samui. Grandi vele compongono il soffitto mobile di questo locale di tendenza con arredi rigorosamente bianchi. Molto frequentati anche Le Feeling e il TI.
TOP
ALBERGO
Le Manapany è un quattro stelle ricercato ma senza sfarzi, domina Anse des Cayes fra bouganville, ibiscus e banani. A 5 minuti da Gustavia, offre camere spaziose a partire da 350 euro a notte.
RISTORANTE
<L’Isola> di Fabrizio Bianchi e la moglie Diana è diventato un must. Sopopola con le eccellenze italiane, dalla bufala ai risotti. Aperto soltanto la sera, è al chiuso: forse questo è l’unico difetto.
SPA
<I by Idalmi> è il primo ecofriendly&organic nail bar dell’isola, gestito da una ex modella in rue du roi Oscar II a Gustavia. Solo prodotti naturali, clientela bisex: www.idalmistbarth.com.