Il sogno è sempre lo stesso: fuggire via, in un posto splendido e sconosciuto, senza affollamento né costrizioni. Qualche volta ci si riesce, qualche altra no. Rari tesori ancora resistono e ne ho fatto un piccolo elenco, cosciente di non esaurire affatto una straordinaria offerta che il mondo, per fortuna, ancora conserva.
Aitutaki, nelle Cook, (a sinistra) è uno di quei posti dove si pensa di non poter mai arrivare. C’è ancora una pista che gli americani hanno usato nella guerra del Pacifico e di notte ci corrono i granchi delle palme: qualche volta su quell’asfalto i locali organizzano gare con i granchi più veloci e i turisti scommettono. Uno spettacolo della natura, con il verde carnoso delle palme e il bianco abbagliante della sabbia.
In mezzo a un fiume? E perché no? Allora in Laos, a Don Daeng, accarezzata dal Mekong. Pareti di roccia si impennano dal fiume, fra palme da cocco e famiglie pronte ad ospitare in casa il viaggiatore avventuroso. Si mangia frutta da cogliere e pesce appena tirato fuori dall’acqua.
La Cornovaglia non è mai stata troppo pubblicizzata. Eppure custodisce meraviglie come la piccola Daymer Bay, (a destra) non lontana dall’estuario del fiume Camel. Non fa mai troppo caldo e la baia è ottima per il nuoto e il windsurf.
Funziona benissimo d’estate perchè per quelle incomprensibili coincidenze climatiche, i monsoni estivi la trascurano. Redang, in Malesia, è formidabile: acqua calda e trasparente, la giungla appena dietro il bagnasciuga, tartarughe dappertutto. Soluzioni di alloggio per tutte le tasche ma mai affollamento.
Punta Matira a Bora Bora (a sinistra) è forse la spiaggia più bella del mondo, un incanto di bianchi e celesti, passaggi di piccoli squali che vengono a giocare – sono assolutamente innocui – qualche altro pesce colorato che si avvicina. E sullo sfondo, il profilo nervoso dell’isola. Anche se ci si trova a Bora Bora, non c’è quasi mai nessuno: i turisti, spesso pigri, restano più volentieri in hotel, magari a bordo piscina.
L’isola ha la forma di una lacrima, che <piange> sotto il Vietnam, poco lontano dalla Cambogia. I due paesi se la contendono, non a cannonate, ma soltanto a parole: anche se non ci sono dubbi sul fatto che Phu Quoc resterà sotto il governo di Hanoi. Spiagge incantate con un solo difetto: l’odore di Ngoc nam, la salsa di pesce che qui si produce in abbondanza. Ma dopo un paio di giorni ci si fa l’abitudine.
La spiaggia rosa di Raiatea, Polinesia francese, è unica. La sabbia ha riflessi cangianti, in ogni gradazione del rosa. Si arriva in motoscafo, con un paio di marinai che pescano e cucinano sul luogo. Si può anche chiedere di restare soli, invitandoli a tornare dopo un tempo fissato. Esperienza unica, in mezzo all’oceano azzurro su una lingua di terra rosa.
La Corsica ha meraviglie che restano quasi deserte anche ad agosto. Come Cala Erbaju, costa sud-occidentale, non lontano da Bonifacio. Il motivo di tanta solitudine è che si arriva da mare o con 45 minuti di cammino. Ma ne vale la pena.
Il Brasile dei Lencois, straordinario parco naturale nel Maranhao, con fiumi, specchi d’acque, mangrovie e spettacolari dune di sabbia bianca. Bagno nei piccoli laghi d’acqua dolce o nell’Atlantico. Poi, in dunebuggy, si può raggiungere Jericocoara.
Il Sunday Times emette giudizi su tutto e anche sulle spiagge dice la sua. Questa volta ha scelto Patara in Turchia, come la <spiaggia più bella del mondo>. E con 18 chilometri di lunghezza non si rischia certo l’affollamento.
Il Montenegro è un gioiello a un passo da casa nostra. Basta attraversare l’Adriatico e ci si ritrova in una spiaggia rosa. Siamo a Kraljcina, un tratto di mare abbracciato dai pini. Non si arriva con facilità, ma proprio per questo è così affascinante. Molto suggestiva anche al tramonto, per il colore della sabbia che sembra infiammarsi.
Milo non è fra le isole greche più frequentate e Sarakiniko (sotto) è spiaggia che non sono in molti a ricordare. Ma chi la vede non la dimentica. E’ splendida, con scogliere di pomice che millenni di vento e hanno reso lisce e candide. La baia è un piccolo fiordo che entra nella terra e finisce con una spiaggetta di sabbia. Incantevole.
Appaga anche gli occhi la spiaggia del Principe in Sardegna, nel tratto di Costa Smeralda dove le rocce di granito rosa offrono quello spettacolo straordinario che la natura ha saputo inventare. Mare splendido e sabbia candida compongono una baia dove si può arrivare con 10 minuti di cammino. Oppure in barca. Niente ressa.