Libro di Bruce Chatwin alla mano, la Patagonia è terra da esplorare con coraggio, pazienza e anche una buona resistenza fisica. Natura selvaggia e affascinante, una continua sfida per l’uomo che decide di vivere qui. Ma anche per chi ci arriva soltanto per un viaggio. Che sarà indimenticabile.
Selvaggia e avventurosa, per spiriti liberi e forti. La Patagonia è terra che sfida anima e corpo, che impegna i sensi e anche il coraggio. Chi nasce comodoso è meglio che cerchi un’altra destinazione. A meno che non si rifugi a El Calafate o a El Chalten: ma questa non è la vera Patagonia.
Certo che è bella e ha anche il fascino del tempo. Ma La Trochita, la più lunga linea ferroviaria a vapore rimasta al mondo, può essere un’esperienza interminabile. Viaggia a 30 chilometri l’ora, se prende velocità, e per i 402 chilometri che separano Esquel ed El Maiten, ci vogliono circa 14 ore.
La caccia è parte del ciclo della vita per tutti gli animali che resistono in libertà. La natura sa essere crudele ma non per questo l’orca che divora un leone marino deve diventare spettacolo da offrire ai turisti. C’è chi lo fa. Evitare di finanziarli accettando le loro orribili proposte.
Il trekking qui non è mai uno scherzo, in altura e spesso in condizioni climatiche non semplici. Servono allenamento, buona salute, solidità psicologica e ottime attrezzature. Evitare azzardi.
DA NON PERDERE
L’avventura letteraria su questa terra ha negli scritti di Bruce Chatwin il testo di riferimento. <In Patagonia> ha avuto un enorme successo ovunque, molto meno fra i nativi che hanno considerato alcuni passaggi <troppo originali>. I luoghi <di Chatwin> da visitare sono il Club britanico di Rio Gallegos, la Estancia Haberton, le sale da tè di Gaiman – che piacevano molto anche a Lady D – e la sacra grotta del Milodonte a Puerto Natales.
Il fragore degli iceberg che si staccano dal Perito Moreno, ghiacciaio che affascina e terrorizza. E’ uno di quei fenomeni della natura che fa davvero sentire l’uomo piccolo piccolo.
Fu Magellano a chiamare un pezzo di questa porzione di mondo <Tierra del Humo>, riferendosi ai fumi degli indigeni. Re Carlo V di Spagna preferì andare sul concreto e la volle ribattezzare <Terra del Fuoco> perché, pensò il sovrano, dove c’era il fumo, c’era sicuramente anche il fuoco.
Ushuaia è alla fine del mondo, la città più a sud del pianeta. Terra di pionieri e di avventurieri e di grande atmosfera. Cena a La Casa de Los Mariscos, ottimi frutti di mare. Da qui si parte per l’Antartide e si torna dopo qualche giorno: fra metà novembre e metà marzo.
L’escursione in barca lungo il Canale Beagle può essere anche difficile da sopportare: vento e acque agitate non mancano mai. Ma l’itinerario è affascinante con le colonie di leoni marini alle Isla de los Lobos e de los Pajaros e quelle di pinguini di Magellano di Isla Martillo. Tour di cinque ore con guida in italiano: www.catamaranescanoero.com.ar
La Ruta cuarenta, o RN40, è il sentiero selvaggio che attraversa la Patagonia. Non ha la fama dell’americana Route 66 ma i suoi 5 mila chilometri, per un terzo di sterrato, sono un percorso affascinante per chi ama viaggiare <on the road>. Attenzione alle pecore.
Bariloche è nella regione dei laghi, zona ideale per il parapendio, ed è la capitale argentina della cioccolata. Un salto da Arbol, per le novità della moda argentina. L’Arelauquen Golf & Country Club è un rifugio con vista, immerso in 700 ettari di terreno dentro una riserva naturale. Per dimenticare il resto del mondo.
Un capolavoro di diecimila anni fa è a La cueva de Las Manos, la grotta delle mani dipinte, sito che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’Umanità. Custodisce un’incredibile arte rupestre, dipinti colorati su roccia che gli esperti hanno fatto risalire al 7370 avanti Cristo. Si dorme all’Hosteria Cueva de las Manos, in bungalow, in stanze nell’edificio principale o in una camerata da 20 letti. Volendo si arriva alle rocce a piedi. Con qualche fatica.
Le balene restano nella Peninsula Valdes fino alla fine dell’anno, poi torneranno a giugno. Se ne stanno in affollata compagnia, in gruppi di alcune centinaia, per accoppiarsi e dare alla luce i piccoli.
Attenzione alle maree, ma se si riesce a conciliare la visita con il tramonto, la colonia di leoni marini che vive a poco più di 5 chilometri da Puerto Piramides diventa un appuntamento fantastico e indimenticabile. Una borraccia alcolica per brindare alla natura selvaggia.
DOVE ANDARE A BALLARE
La notte della Patagonia non è vivace. Ma comunque a Puerto Deseado si balla al Jackaroe Boliche, a San Martin de los Andes è affollata fino a tardi Xperience, mentre a Puerto Madryn si fa baldoria sulla spiaggia al Rancho Cu Camonga. Per arrivare fin qui si passa, all’andata e al ritorno, per Buenos Aires che invece di proposte ne ha moltissime: fra queste vanno per la maggiore Pacha, Mint e Bahrein.