Isola magica, in un’Africa che conserva ancora tradizioni antichissime e mantiene una natura affascinante, avvolgente, straripante. Nosy Be è spiagge meravigliose, lemuri, baobab, coccodrilli nei laghi, il profumo indimenticabile dell’ylang ylang. Ma anche l’aroma del rum, niente male perfino con le aragoste.
DA EVITARE
Il lago Bemapaze è considerato sacro, è un incanto ma anche una terribile minaccia dove vivono tranquilli, finchè non li si infastidisce, gruppi di coccodrilli. La leggenda racconta di tre madri che salendo in pellegrinaggio al mont Passot si stesero sulla riva e vennero divorate. In caso di visita, restare ben lontani dall’acqua
Lo yachtstop è una forma di passaggio per mare che viene praticato in tutto il Madagascar, ma soprattutto a Nosy Be. Per conoscere rotte e destinazioni, basta recarsi al porto di Hell Ville oppure controllare gli annunci che compaiono in molti bar. Non si hanno notizie di episodi oscuri, ma forse è bene essere prudenti.
Fady è il tabù, quello che non bisogna assolutamente fare per non esporsi a rischi. Ci sono spiagge, ad esempio, che vanno attraversate in assoluto silenzio, ci sono tratti di mare dove non si deve fare il bagno. Gli stranieri non sono certo tenuti a conoscere i fady, ma non bisogna mai sfidare le tradizioni locali.
A volte fanno più danni i sunflyes delle zanzare. Ma tranquilli, a Nosy Be ci sono entrambi. I primi affollano le spiagge, ideali zone di caccia, le seconde spuntano ovunque dopo il tramonto. Armarsi bene di repellenti. E anche di antistaminici.
Misteri dell’Africa e delle sue isole. A Nosy Be c’è l’Arbre Sacre, un gigantesco banano che cresce vicino a Mahatsinjo. Maestosa creazione della natura, viene venerato come sacro ma nessuno sa esattamente perché. Una ragione in più per andare a vederlo, inseguendo la magia dell’inutile.
I lemuri si trovano soltanto in Madagascar e nelle vicine Comore. Sono proscimmie, si lasciano avvicinare e fotografare facilmente. Esiste anche la possibilità di <adottare> un lemure, contribuendo da casa, con qualche decina di dollari l’anno.
Isola profumata, la chiamano. Per merito dell’ylang ylang, meraviglioso aroma che si sente ovunque. L’albero è strano, sembra crescere al contrario. I fiori servono come base per vari profumi, ma gli olii aromatizzati e le creme che si vendono qui sono formidabili.
Nosy Komba e Nosy Tanikely sono posti magici, isole che sembrano rimaste ancora fuori dal mondo, poco lontane da Nosy Be. A Nosy Tanikely l’alta marea regala piscine naturali accanto a spiagge bellissime: volendo si può provare a fare i Robinson Crusoe, ma portandosi tutto, acqua compresa. Nosy Sakatia è destinazione per i più coraggiosi: è l’isola dei camaleonti.
Quattro passi per Hell Ville, la capitale. I cannoni francesi che dominano il porto, il mercato dei ricami e delle tovaglie, il viale dello struscio con i negozi indiani, l’odore forte delle spezie e del pesce appena scaricato. E poi il vecchio carcere, costruito nel 1855, lungo rue Passot. E’ il tropico africano, violento e affascinante.
Il mercato delle spezie è bello da guardare ma anche da vivere. A Hell Ville si comprano pepe nero e verde, chiodi di garofano, zafferano, cannella, i profumi e le creme a base di ylang-ylang, il rum al miele, ricordo ipercalorico ma piacevole. Interessanti i tessuti, sempre con colori molto vivaci, e alcuni oggetti intagliati nel legno.
Andilana è la baia dei sogni, con un isolotto roccioso che sbuca in mezzo al mare sormontato da una palma aggrappata ai sassi. Qui al Pily Pily si servono aragoste appena pescate, bollite o arrostite su una griglia, all’ombra dei pergolati, con i piedi sulla sabbia. Si mangia e si beve e si perde la testa: con l’aiuto del rum. Delizioso ma devastante quello al miele.
La Riserva di Lokobe offre il contatto diretto con il boa constrictor. Le guide dicono che ci vuole <fortuna> per avvistarlo. E’ gigantesco ma non velenoso. Visibili, oltre ai lemuri, anche il pigliamosche del paradiso e il martin pescatore. Per chi li sa riconoscere.
In cima al mont Passot, montagna sacra che domina le baie come un trono degli dei. Leggende e credenze insegnano che chi regola i destini del mondo vive su quest’altura, di fronte alla quale il sole si inchina ogni sera. Emozione da custodire nell’album dei ricordi.
DOVE ANDARE A BALLARE
Le discoteche degli alberghi offrono musica e standard occidentali e una maggiore tranquillità, senza la folla di giovani ragazze a caccia di turisti. Ma il bello, qui, è mischiarsi con i locali. Hell Ville offre un paio di indirizzi interessanti: Le Moulin Rouge e il Number 1, che però apre soltanto nel fine settimana. Ritmi scatenati, con contaminazioni afro-giamaico-malgasci. E non sempre l’aria condizionata funziona.