Sole, musica, allegria, natura straripante. Il Brasile è un Paese enorme, grande come un continente, impossibile da visitare con un solo viaggio: a meno che non sia lunghissimo. Il Nordeste è soprattutto sole e mare, avventure e riposo, fascino coloniale e tradizione, e splendidi parchi naturali. Una zona ideale anche durante la nostra estate, quando le pioggie sono al minimo.
DA EVITARE
C’è un Brasile, in ogni parte del Brasile, che si vorrebbe non esistesse: quello dove i sorrisi delle ragazze, e spesso anche di ragazzine e ragazzini, sono esplicite offerte sessuali. Bisogno e disperazione li spingono a vendere l’unica cosa che hanno, il proprio corpo. La vergogna è di chi compra. Denunciare sempre chi si accompagna con minori.
Mai senza di loro. Ma i bugeiros, conducenti di dune buggy, sono capaci di inventare e proporre di tutto, come la discesa per il Muro della Morte. Prudenza. Ma soprattutto non accettare il rally Natal-Fortaleza, 5 giorni per 750 chilometri di un litorale splendido. Si attraversano 100 spiagge, ma su un dune buggy diventa un calvario.
In tutti i paesi poveri si possono subire piccoli episodi di delinquenza. Anche in Brasile. Per evitare problemi, non indossare gioielli o orologi preziosi e tenere in tasca un centinaio di dollari: se si viene affrontati da banditelli, mai reagire, ma consegnare tutto. Per noi un piccolo danno, per loro un discreto bottino.
Mille chilometri di spiagge bianche e in mezzo c’è Natal, capitale del Rio Grande do Norte, costiera brasiliana baciata dal sole tutto l’anno, perfetta sia nel nostro inverno, la loro estate, che negli altri mesi. Prezzi accessibili, splendida natura, tranquillità e, per chi la vuole, anche vivace vita notturna, ne fanno un’ideale destinazione anticrisi. Space Tour, specialista del Brasile, offre una settimana in albergo a 4 stelle con prima colazione e volo incluso, a partire da 1200 euro a persona.
C’è chi non è d’accordo e sostiene che la natura non si tratta così. Ma le corse sfrenate in dune buggy sulle dune di sabbia di Genipabu, alte più di 50 metri, sono un’attrazione irresistibile. Per chi non ama i motori, ci si può lanciare a precipizio con il toboga o affrontare estenuanti salite in cammello.
Il Brasile è libertà. Anche quella di stare al sole, e andare in giro, nudi. L’oasi naturista di Tambaba, l’unica ufficiale in tutto il Nordeste, è famosa e molto frequentata. Con qualche stravaganza. Nessun divieto per le donne, che entrano ed escono come vogliono, mentre gli uomini, anche se in coppie gay, sono ammessi solo se accompagnati da una donna. All’ingresso dell’oasi c’è personale che fornisce spiegazioni. Il Dom Quinzote, con personale di servizio vestito, è una pousada per naturisti.
Il polpo al pomodoro nei ristorantini in spiaggia. Piatto tradizionale, semplice e saporito. Come la zuppa di pesce, che qui preparano con la farina di manioca per renderla meno brodosa. E la carne do sol o carne de vento, cambia il nome ma non la sostanza, carne essiccata, piatto tipico del Rio Grande do Norte, dal gusto forte e decisamente salato. Non è male, ma è una di quelle pietanze che mangi oggi e digerisci dopodomani.
Il vento e le onde di Praia da Pipa, a sud di Natal, vicino a Tibaù do Sul, eletta fra le cinque più belle spiagge di tutto il Brasile. E’ amata dai surfisti ma anche da chi apprezza la natura: capita spesso che branchi di delfini arrivino fin quasi a riva. Modaiola ma anche bohemien-snob, mantiene ritmi rilassati. Belle onde anche a Ponta Negra, con surf che si possono affittare con pochi dollari al giorno.
L’eccitante ritmo della capoeira, armonia di movimenti fra la lotta e la danza, antica tradizione e orgoglio di quella parte del popolo brasiliano che discende dagli uomini strappati alla terra d’Africa e portati qui come schiavi. Sulla costa brasiliana più vicina al continente nero, è pratica e passione quotidiana. Si balla in piazza e sulle spiagge, la mattina e di notte.
Un rinfrescante gelato alla tapioca – ma ci sono anche altri gusti – guardando Natal dal Forte dos Reis Magos, dove i portoghesi combatterono contro gli assalitori francesi alla fine del XVI secolo. Intorno a questo nucleo sorse poi Natal che oggi viene chiamata La Cidade do Sol, la città del sole. La pioggia è evento raro: quando capita, si festeggia
L’albero di acagiù più grande del mondo ha un’apertura di rami che supera i 500 metri. Si trova nel palmeto di Pirangi, dove confinano le due cittadine gemelle Pirangi do sul e Pirangi do nort.
DOVE ANDARE A VEDERE IL TRAMONTO
E’ l’ora delle delizie semplici, di quello che questa magnifica porzione di mondo sa offrire con naturalezza. Allora in spiaggia, una qualunque, seduti su una sedia o per terra, in uno di quei ristorantini attrezzati di poco, ma capaci di servire gamberi fritti al punto giusto e birra perfettamente ghiacciata. Un inno alla vita e alla gioia delle piccole cose.
DOVE ANDARE A BALLARE
Il Chaplin a Natal è un complesso gigantesco, vero superlocale della notte dove si balla fino all’alba. Giovedì e sabato sono le serate più vivaci. Il forrò con musica dal vivo è in un locale dal brutto nome ma dal divertimento assicurato, il Forrò com turista. A Pipa il forrò si balla al Lampiao e al Calangos, mentre il Garagem è tempio del reggae