L’isola è magica, bella e affascinante. Vivace di giorno e di notte. Acqua freschetta, certo, ma atmosfera unica. Nel cuore delle Cicladi, Mykonos è destinazione preferita dai giovani di tutto il mondo: ma anche le altre età trovano divertimento, soddisfazione e bel mare. Resta uno dei luoghi consacrati a <mito dell’estate>.
E’ perfetta per il popolo della notte. Ma non solo. Anche i mattinieri stanno benone. Perché in spiaggia non c’è nessuno – o quasi – fino alle due, quando gli habituèe di Mykonos fanno la prima colazione.
<Mai a luglio o ad agosto>. Non è vero, si sta bene anche con il pienone. Certo, c’è folla, comitive vocianti tutte vestite di bianco. Chi può vada ora, troverà una Mykonos più dolce, più riservata, più elegante.
Non è un obbligo, può essere un piacere praticarlo ma anche un fastidio sopportarlo. Il nudismo – in versione gay, lesbo, etero – è pratica comune a Mykonos, senza barriere o confini.
La passeggiata dopo cena nella Piccola Venezia diventa un tormento di inciampi e gomitate, fra le botteghe di tatuaggi, i venditori di magliette, qualche fast food. Alle 10 di mattina non c’è nessuno, i negozi sono appena aperti, l’aria è anche più fresca. E lo shopping meno compulsivo.
E’ l’isola che crea un’atmosfera. Fra taverne e locali affacciati sul mare, nei sentieri intricati fra muri di calce bianca che battezzano incontri fra sconosciuti e segnano qualche ora di destino: vagare fra lo Skandinavian Bar, Aroma, La Scarpa, il Verandah Cafè, Katerina’s Bar, Aroma, Aigli. Entrare e uscire. Per non fermarsi mai.
Liberi in spiaggia, fra giovani bellezze che ogni sera si ritrovano al Tropicana, per ballare fra i divani e la sabbia, guidati dalla sapiente regia di Sasà, the King of Mykonos, romanissimo condottiero della spiaggia trasformata in discoteca. Sorseggiando il miglior mojito delle Cicladi. Poi si prosegue verso la notte, ebbri di tutto. Felicità compresa.
La serena tranquillità di Agrari beach, un rifugio poco frequentato, per chi sa apprezzare anche il silenzio. Limonate fatte in casa al piccolo bar della spiaggia, dove si mangia anche in un modesto ma genuino self service.
A Mykonos town si cena da Avra, un prezioso giardino nel pieno della movida, un rifugio tranquillo per appassionati di pesce ma non solo: conto sui 40 euro. Dress-code da Interni, ma ne vale la pena: niente t-shirt o calzoncini, raffinato, un po’ pretenzioso ma buono: spesa sui 40 euro senza vino.
Per i nostalgici di spaghetti e rigatoni, meta d’obbligo Mediterraneo. Volendo, anche pizze, bruschette e tiramisù: conto finale intorno ai 25 euro.
Lo yogurt più divertente, ma anche buono, è da Happyo, in centro città: frozen, coppa media 6 euro, piccola 4, da arricchire con Nutella, Smarties, pezzi di frutta e molto altro.
Apollo è nato a Delos, isola sacra a mezz’ora di barca da Mykonos. La Terrazza dei Leoni è grande emozione, anche se quelle rimaste sotto il sole sono copie, quelli veri sono al riparo del piccolo museo. Meno avvincenti gli altri reperti: i migliori sono ad Atene.
La vita di spiaggia è comoda a Platos Gialos, non lontana da Hora e con scogli per i tuffi dei bambini. Scegliere Bonatsa, che va bene anche per la cena: offre ombrelloni, lettini, valet parking, ristorante e musica discreta. Fritture notevoli, su richiesta la kakavia, saporita zuppa di pesce. Per la dieta, coppe di yogurt e miele.
Panormos è la spiaggia dei sogni, tranquilla e ricercata: su una piccola altura c’è Kalosta, proprietà italiana. ottimo ristorante con cucina greca e pesce freschissimo. Prezzi accessibili. www.kalosta.com
Sushi a pranzo? A Ornos beach, da Pasaji, ristorante con narghilè e lettini – con 15 euro si prendono due lettini e narghilè – un tocco fusion per cucina e piccoli piaceri leciti di ogni parte del mondo. www.pasaji.gr
Curiosità del passato nella Casa di Lena e nel Museo del Folklore: per vedere come si viveva fra il XVIII e il XIX secolo, quando Mykonos era popolata solo di pescatori e naviganti.
Parthenis crea solo in bianco e nero: è stilista famoso, anche fuori dalla Grecia, e ha fatto di Mykonos il suo luogo d’elezione. Vende i suoi abiti nella grande piazza sotto la collina dei mulini a vento.
Ano Mera è all’interno, un villaggio fondato nel 1500 dai cretesi. C’è un monastero del VI secolo ma soprattutto c’è Vangelis, tentazione gastronomica con cucina anche di carni per chi non dovesse più sopportare il pesce. Da evitare se ci sono gruppi.
Dal faro, dove la folla non arriva, seguendo la strada che sale da Tourlos. Dall’alto si domina la Grecia che si sogna, le case bianche, porte e finestre azzurre, il mare tranquillo che si colora di rosa, le sagome lontane delle altre Cicladi. E un silenzio antico, che sa di pace.
DOVE BALLARE
Sui 3 mila metri quadrati di una roccia che domina Paradise beach, il Cavo Paradiso è il santuario delle notte, dove si balla corpo a corpo. Con la luna piena regala ore indimenticabili. Ma vanno bene anche gli altri posti, compresi quelli a sorpresa, per rave party improvvisati e annunciati da volantini attaccati sui muri.