Mare turchese, spiagge bianche, vegetazione verdissima, un’antica tradizione di ospitalità. Mauritius è conosciuta anche come l’Isola del sorriso, un piccolo paradiso al centro dell’Oceano Indiano dove la vita ha ancora ritmi piacevoli. Si balla il segà, si beve il rum, si mangiano biscotti di manioca e splendidi frutti di mare.
DA EVITARE
Ci sono le Seychelles, le Maldive, le Laccadive: hanno l’articolo plurale perché sono tante isole. Ma Mauritius è una sola, non un arcipelago: semmai, fa parte delle Mascarene. Dunque, non si dice <le Mauritius>, ma semplicemente Mauritius.
Durante il fine settimana la splendida Blue Bay è troppo affollata: meglio riservarla per un giorno lavorativo, quando alla folla di turisti non si aggiungono anche i residenti. Posto fantastico ma con due limiti: tanti ricci di mare in acqua e aeroporto vicino, con gli aerei che arrivano la mattina presto. Se possibile, scegliere alberghi in altre zone.
I biscotti di manioca non sono il massimo. Fanno parte della tradizione locale e sono anche un popolare souvenir. C’è una fabbrica vicino a Mahebourg, curiosa da visitare. Ma i biscotti sono trascurabili.
DA NON PERDERE
Jean Marie Le Clézio, premio Nobel per la letteratura 2008, passò la sua infanzia a Mauritius, di cui è cittadino onorario. Un suo lontano avo si rifugiò qui per sfuggire alla rivoluzione francese e la famiglia non si spostò più. La casa dei Le Clézio è la villa creola Eureka, vicino a Moka, ora trasformata in museo.
Ebbene sì, c’è una meraviglia naturale che con il mare non c’entra niente. Sono le <terre colorate> a pochi chilometri dalla foresta di Chamarel, dove si trova anche la cascata più alta di Mauritius: si tratta di ceneri di origine vulcanica con colori che si rincorrono tra il cobalto e lo zafferano.
Una cena a base di strepitosi frutti di mare, nel menù non c’è molto altro, da Le Four a Choud, nella cittadina di Trou d’eau douce. La terrazza sul mare ha pochi tavoli e dunque meglio prenotare.
Lasciarsi avvolgere dall’ylang ylang, profumo dolce di quest’isola che sa di avventure ed esotismo. Si compra, sotto forma di sapone, profumo, creme, al Domaine Ylang Ylang al Vieux Grand Port.
I francobolli dell’errore, vera rarità per filatelici. Sono quelli da 1 o 2 penny con l’annullo <Post Office> invece di <Post paid>. Emessi nel 1847 vennero subito ritirati dalla circolazione ma i collezionisti li cercano ancora. Nell’ultima asta, una coppia di questi francobolli è stata pagata quasi 4 milioni di dollari.
Gli amanti del rum si ritrovano a La Rhumerie di Grand Baie, accogliente tempio per intenditori con centinaia di varietà di rum aromatizzati, mentre i tavoli all’aperto di Keg & Marlin, a Port Louis, perfetti per un aperitivo e per ammirare il viavai.
Sposarsi a Mauritius può essere un’idea. Le pratiche burocratiche non sono molte e la scelta del rito e dei luoghi della cerimonia è varia: dalla spiaggia dell’albergo a luoghi più appartati, fino al sì pronunciato a bordo del sottomarino Blue Safari, a 35 metri di profondità.
In quest’isola si balla il segà, danza di grande trasporto sensuale. Fu invenzione degli schiavi, oggi si ripropone con la variante del seghè, un portentoso mix fra segà e reggae.
C’è anche una piccola Lourdes vicino alla capitale. Il santuario di Père Laval è luogo sacro nell’Oceano Indiano: diversi fedeli dicono di aver ricevuto miracolose guarigioni dopo aver pregato sulla tomba di questo missionario beatificato da Giovanni Paolo II.
Il Grand Bassin è un lago sacro diventato luogo di pellegrinaggio indù per rendere omaggio a Shiva. Sulle rive si bruciano incenso e canfora e si offrono fiori e cibo. Cerimonie aperte a tutti, ma con abiti adeguati e a piedi nudi.
TRAMONTO
Intitolato proprio al tramonto, il Sunset cafè di Port Louis offre panorama sul porto e atmosfera rilassata per chi vuole iniziare la serata in compagnia. Per gli appassionati di natura e storia, arrivare sullo sperone roccioso de le Morne Brabant: gran panorama e atroce leggenda secondo la quale gli schiavi che fuggirono fin qua per vivere liberi decisero di lanciarsi nel vuoto quando videro una colonna di soldati avvicinarsi al loro rifugio.
BALLARE
Il Buddha Bar di Grand Baie, il centro notturno dell’isola, è fra i locali più frequentati di Mauritius, con tre piste sempre affollate. Movimento anche al Kenzibar di Flic en Flac: atmosfera suggestiva, torce che bruciano, musica dal vivo, sapienti cocktail al rum.