Città irrequieta, a volte ribelle, affacciata sul mare e sul mondo, dipinta come patria di una malavita violenta e crudele: ricordate Il Clan dei Marsigliesi, film del 1972, con Belmondo e la Cardinale? Eppure Marsiglia piace, ammalia, quasi, anche per questa sua aria torbida. Ma custodisce molte altre cose splendide: a cominciare dalla bouillabaisse.
Il sapone di Marsiglia è splendido per il bucato: profuma di fresco e di pulito. Usarlo per la pelle, come alcuni adorano fare, non sempre è piacevole: rischia di trasformare una persona in uno spot da lavanderia. Chi lo ama, può acquistarlo da La Cie de Provence.
Il GR98 è uno dei sentieri più belli e famosi del mondo. Da La Madrage, zona periferica, porta fino a Cape Croisette e prosegue verso Cassis e le Calanques. Tutta a piedi, è una bella scarpinata: serve una gamba ben allenata.
Se piace, non c’è discussione. Il pastis qui scorre a fiumi: c’è quello fatto in casa e quello che si beve alla Maison de Pastis, 60 diversi tipi di questo aperitivo aromatizzato all’anice. E poi c’è l’assenzio, cugino del pastis, molto amato da queste parti.
Chez Michelle, Le Miramar e La Petite Nice. Si contendono il titolo di ristorante dove si mangia la miglior Bouillabaisse, meravigliosa zuppa di pesce di origini povere, era fatta con gli avanzi, e ora diventata pietanza apprezzata e ricercata, arricchita con zafferano e finocchio, qualche crostaceo, maionese all’aglio e crostini di pane. Una porzione per due costa intorno ai 100 euro.
Weekend memorabile, per qualità e prezzi, quello proposto da Gérald Passédat, tre stelle Michelin, a La Petite Nice, Relais&Chateaux sul mare. Solo sedici stanze aggrappate alla scogliera e affacciate sul mare. La mattina si può passare in kayak o passeggiando, per bruciare calorie: le camere partono da 230 euro, la cena da non meno di 70.
Il rifugio francese di Brad Pitt e Angelina Jolie, lo Chateau Miraval, è una splendida residenza poco lontana da Marsiglia dove si coltivano uve e si fanno ottimi vini. Può capitare di incontrarli per strada, insieme ai bambini.
L’emozione violenta di Calanques, massiccio calcareo che costeggia il mare per più di 20 chilometri. Le scogliere, 400 metri a precipizio sul mare, si specchiano su splendide acque turchesi.
I rosati di Provenza hanno grande fama. L’80 per cento della produzione di vino in questa regione è, infatti, colorato in rosa. Fra i migliori, segnalata la Cuvée Marcel Ott Chateau Romassan: un ottimo ricordo da gustare anche a casa.
Lo Chateau d’If, fortezza del XVI secolo poi diventata prigione e resa celebra da Alexandre Dumas ne Il Conte di Montecristo. Sorge su un’isola, a tre chilometri dalla città.
Cioccolato alla cipolla? Si trova da La chocolatiére di Panier, nel Panier, che fu quartiere malfamato, e oggi si visita piacevolmente a piedi: l’antica rue Caisserie, le ripide scalinate e place de Lenche, graziosa piazzetta baciata dal sole con vista sul Porto vecchio.
L’esotismo di vicoli e profumi che si impennano dal vecchio Porto fin sulle colline. Cucina di ogni parte del mondo su fornelli vietnamiti, marocchini, cinesi, libanesi, cambogiani, etiopi. Quattro passi divertenti fra i sapori più lontani.
Talassoterapia, di rigore. Allo Chateau Berger: docce tonificanti, massaggi con o senza alghe, idromassaggi, peeling. Pacchetti di due o tre ore, per tornare <come nuovi>. O almeno, esserne convinti.
TRAMONTO
A ottobre è ancora possibile prendere un aperitivo sulla terrazza con vista dell’hotel Belle-vue, affacciata sul vecchio porto. Ma l’emozione del tramonto andrebbe dal punto più alto della città, la chiesa romano-bizantina di Notre Dame de la Garde: panorama unico, vento che scompiglia i capelli, profumo di mare. Sfondo da foto ricordo. Magari con un bicchiere di pastis.
BALLARE
Un locale a forma di tunnel, che chiude all’alba e dispone di uno stupefacente impianto sonoro: da Le Trolleybus si esce sordi ma soddisfatti. Le Bazar echeggia atmosfere nordafricane, mentre le Millenium è molto in voga, con cinque piste su cinque piani. Ottimo jazz dal vivo a La Caravelle.