Le scintillanti Torri Petronas vanno osservate di notte, quando si trasformano in un monumento alla modernità tra i più affascinanti del mondo. Kuala Lumpur, KL per gli amici, è metropoli sorprendente: tecnologia sofisticata e tradizioni antiche, night life e trionfi gastronomici
DA EVITARE
Anche i miti crollano. E il Coliseum è solo quel che resta di un mito costruito sul passaggio di Somerset Maugham. Albergo o ristorante, lasciar stare. Si può dire, ormai, si deve dire, che è ridotto a squallido ritrovo di nostalgici delle emozioni perdute. La zona intorno, Little India, merita comunque una passeggiata.
Indossare una specie di pastrano per coprirsi secondo la legge musulmana è richiesta non negoziabile per entrare nella Moschea Masjid Jamek, la più antica della città. All’ingresso affittano abiti considerati adeguati: alcune persone li indossano senza difficoltà, altre non ne vogliono proprio sapere. Il monumento è bello ma può bastare anche un’occhiata da fuori.
Gli 800 biglietti gratuiti per salire al 41 piano delle Petronas vengono distribuiti ogni mattina di buonora. Alzataccia inutile. Il panorama è migliore dalla Torre Menara. Dove però si paga il biglietto.
Kuala è città cosmopolita amata dai musulmani per le vacanze. Chi arriva qui con quattro mogli si sente a casa, fra gente che ha la sua stessa fede e le medesime convinzioni. Non guardare o fotografare famiglie così stranamente numerose, né stupirsi se le donne servono i loro mariti che, ad esempio, difficilmente si alzano da tavola nelle colazioni a buffet.
DA NON PERDERE
Le Petronas, con i loro 88 piani, sono il simbolo scintillante della Malesia moderna: per ricordare, sono quelle che Tom Cruise scala in Mission Impossibile 3. Di giorno sono maestose, di notte, illuminate alla perfezione, affascinano. Opera dell’architetto argentino Cesare Pelli, sono alte 452 metri e realizzate in acciaio e vetri laminati.
La vecchia stazione ferroviaria è un piccolo viaggio nel passato, fra archi moreschi, minareti e cupole. Esterni in stile islamico ma concezione britannica, con struttura in cemento e tetto in ferro. Divertente il piccolo museo di abiti e oggetti: spesso rimane senza custode e ci si può impadronire dei cappelli da ferroviere per fare foto divertenti. Se si decidesse di portarli via, forse non se ne accorgerebbe nessuno.
Gli appassionati di centri commerciali avranno di che divertirsi al Mid Valley Megamall: 300 negozi, 18 sale cinematografiche, bowling, un’infinità di ristoranti.
La riflessologia è vizio orientale che fa benissimo dopo una giornata di shopping o di passeggio. Si può fare ovunque, soprattutto nelle zone centrali: mezz’ora di massaggio ai piedi costa 50 ringit, una decina di euro.
Il Triangolo d’Oro è il territorio della sera, dei ristoranti e dei pub, delle disco e dei ritrovi anche un po’ più hot. Green Man è frequentatissimo da stranieri, Luna ha pretese di sofisticazione, Rum Jungle è famoso per le capanne di paglia, Tiffany si ricorderà per l’arredamento e la jazz band. Al Ceylon bar, sempre nel Golden Triangle, consumando birra Tiger l’happy hour dura tutta la notte: sedie di vimini in veranda, giochi da tavolo, wi-fi gratuito, grande animazione.
Dormire al Mandarin, perché è un grande albergo, il servizio è straordinario e perché è davanti alle Torri, incorniciate dalle finestre di quasi tutte le stanze: dal letto sono uno spettacolo unico. E sempre in albero, la piscina con bordo a raso e vista sull’infinito: dall’acqua si ammira uno skyline unico dei grattacieli costruiti intorno alla gigantesca piazza punteggiata di verde, che si apre ai piedi delle Torri.
Ad Arab street si compra e si vende di tutto, si fanno tatuaggi e si può mangiare cucina di ogni parte del mondo. Attenzione, perché è anche luogo sordido, dove ci si può sentire offrire qualunque cosa, dai falsi alla droga, e perfino qualunque persona, dalle donne agli uomini ai bambini. La polizia c’è, ma sembra distratta.
Reminiscenze inglesi per l’afternoon tea. Consigliati il Carcosi Seri negara, banchetto pomeridiani di scones e infusi, il Purple Cane Tea House, dove è possibile anche acquistare le miscele, e Sing Seng Nam: qui evitare il kopi peng, caffè freddo con latte, che i malesi adorano ma è difficile da apprezzare.
Una cena da Bijan, viaggio nella cucina malese interpretata secondo criteri di sperimentazione con le. Ambiente gradevole, in un bungalow dai colori vivaci. I più coraggiosi possono provare il tempeh, tofu fermentato con acciughe. Per veri avventurieri la torta di durian, frutto con retrogusto alla cipolla.
TRAMONTO
In cima alla Torre Menara, da dove si gode una vista ben più ampia di quella che offre il 41 piano delle Petronas. Ascensore ultraveloce per arrivare alla terrazza panoramica a 276 metri di altezza. Panorama unico e serata che può continuare al ristorante girevole: ma bisogna prenotare con anticipo.
BALLARE
Il Cynna è il ritrovo più trendy, anche se a KL i panorami della notte cambiano in fretta: rigida selezione all’ingresso ma bell’ambiente. Al Passion balla anche il pavimento, ma non è terremoto: un ondeggiamento che diverte molto.Da Singapore è stato <importato> lo Zouk, dove si ritrova la gioventù dorata. Per informazioni aggiornate, consultare i magazine Juice o KLue.