Ci sono luoghi che si assomigliano, anche se sono dalle parti opposte del mondo. Jurmala sembra una copia in miniatura degli Hamptons newyorchesi: belle ville in legno, spazi verdi, una spiaggia lunghissima e larga sulla quale si affacciano begli edifici primi Novecento. Villa Aspazija è la più interessante, romantica residenza del poeta Janis Rinis che visse qui gli ultimi anni in compagnia della moglie Aspazija. Jurmala ha un fascino malinconico, sembra scontrosa mentre forse è soltanto triste. Gli inverni sono lunghi, gelidi, il mar Baltico è più una minaccia che una compagnia, però ci sono sorgenti sulfuree dalle miracolose proprietà terapeutiche che l’hanno fatta diventare famosa e molto frequentata. Una fama sbocciata intorno agli anni Trenta del Novecento. Spopolava quella che noi consideriamo una stravaganza, ma che i lettoni impararono dai russi: buttarsi in acqua nudi. D’estate, quando fino alla spiaggia arrivano i profumi del bosco e dei fiori, si festeggia il solstizio accendendo fuochi sulla sabbia, come simbolo di vita: c’è perfino chi si azzarda a camminare sui carboni, per assicurarsi fertilità e prosperità. Si beve birra e si mangia il formaggio aromatizzato al cumino. Poi tutti in acqua, nudi.
Negli altri giorni la spiaggia è ben organizzata con bar e ristoranti, perfino con una netta divisone fra chi preferisce una zona relax o un’altra dove giocare o fare sport: le indicano come ricreazione attiva o passiva e tutti rispettano rigorosamente qui confini. Non so se in realtà facciano multe o prendano provvedimenti contro chi si muove troppo nella zona “passiva”, ma ne sarebbero capaci.
Il Baltico è cupo, scuro, trasmette inquietudine: in sé, non sembra molto accogliente. Ma le giornate su queste spiagge sanno animarsi, diventare più lievi, forse per il senso di libertà che il mare, qualunque mare, sa regalare. Guardano l’orizzonte stringendo affettuosamente bicchieri o bottiglie carichi di alcol, in un rito breve come un tramonto. Ma la voglia di gioire è desiderio infinito e non si placa quando il sole scompare. Anzi, è proprio allora che finalmente quei volti si aprono al sorriso: si brinda ancora e si balla nel buio, prima che i falò comincino a rischiarare la notte. E’ la piccola magia di Jurmala, la Lettonia dolce che accarezza il Baltico.