Non è mai un bel vedere. Ma in questa terra <no problem>, è fra le cerimonie più ricercate: il matrimonio nudista, con sposi e celebrante in riva al mare, rigorosamente senza costume. Per gli stranieri bastano tre giorni di permanenza sull’isola per convolare a nozze. L’orrore esplode quando la fine della cerimonia si festeggia con una corsa sfrenata in acqua. Da far girar la testa: dall’altra parte.
E’ come provare ad arrampicarsi su pietre scivolose. Solo che il gioco, orribile, è sui duecento metri di cascate naturali, scalini digradanti verso il mare alla fine di un fiume. Si chiamano Dunn’s River Fall, attrazione apprezzata dagli americani che a Ocho Rios sbarcano da gigantesche navi da crociera. Cadono come birilli in questa scivolarella che fa rabbrividire chiunque abbia un minimo rispetto della natura. Trascurare.
Poche città al mondo sono violente come Kingston, capitale infelice di un’isola che riesce, nonostante tutto, a sorridere. Povertà assoluta, rischio aggressioni altissimo, caldo infernale. Da vedere c’è soltanto la casa-museo di Bob Marley, profeta del reggae: non è granchè, esattamente come la tomba, che invece è nel nord dell’isola.
La notte sulla spiaggia di Negril. E’ la colonna sonora della vita, per chi decide di mollare i freni e accelerare con i sensi. Piccole band che suonano il reggae, giovani che ballano sulla sabbia intorno ai falò, il profumo delle aragoste arrostite: o di altro, se si preferisce. Sbarcavano i pirati, su queste insenature, e passavano anche le balene: ma ne hanno massacrate talmente tante che uno dei golfi si chiama Bloody bay. Il cuore selvaggio del Tropico.
Anche i più scettici hanno <sentito> a Rose Hall la presenza di Annie, la strega bianca. Era una bella irlandese che in sette anni fece fuori tre mariti, tutti avvelenati, oltre a una quantità imprecisata di schiavi negri che usava come amanti e subito dopo uccideva. Finchè uno, più furbo degli altri e di lei, la strangolò. La villa, bellissima, fa un effetto sinistro, arroccata su un’altura prima di Montego Bay dove gli alisei soffiano impetuosi e spazzano l’orizzonte che avvolge il nulla: dopo 100 chilometri di mare ci sono le coste di Cuba. C’è chi giura che Annie si faccia vedere, e sentire, spesso: nei sotterranei c’è un piccolo museo con testimonianze della sua <presenza>, foto, filmati, lettere di visitatori. Da brivido.
La bellezza impera. Li vedi avanzare sulla spiaggia e sembrano corpi disegnati da un Fidia che scolpiva in marmo nero. Donne flessuose, nate per indurre in tentazione, uomini-statua che incarnano il sogno per signora. E molte, infatti, vengono qui apposta, e spesso ci rimangono, calmando la passione dei sensi in una tranquilla vita di famiglia. Altre non si placano e diventano protagoniste al femminile di quella pratica, fino a qualche tempo fa considerata solo maschile, battezzata turismo sessuale. Passione recente che giova all’economia e, dicono, anche alle signore.
C’è un club a Negril dove tutto è incluso, anche le mance. Il nome è chiarissimo: Hedonism II. E quello che promette anche. <E’ il rifugio del bambino che c’è in voi>. E’ teatro di giornate animate, di coppie irrequiete che fanno spesso amicizia con altre coppie. Un marketing attento garantisce pure dagli accidenti naturali. <Nel caso un uragano colpisca il resort, ipotesi remota ma non impossibile ai Caraibi, l’ospite riceverà il rimborso totale delle notti di disagio. In aggiunta ad un voucher per un soggiorno futuro che avrà valore per un analogo numero di notti e potrà essere utilizzato nello stesso mese dell’anno successivo>. Per stare tranquilli.
Scuro è più buono del bianco. Accarezza la gola, avvolge la mente, riesce anche a scaldare il cuore. Per oltre 200 anni il rum è stata la bevanda alcolica distribuita sulle navi della marina britannica. Oggi è il liquore della Giamaica. Ce n’è uno, almeno uno, per ogni gusto. E pochi attimi sono migliori di una porzione di notte, umida e stellata, davanti al mar dei Caraibi con un bicchiere di rum in mano
Moore Town è sulle pendici delle Blue Mountains, nel cuore dell’isola, ed è la terra dei Maroons, i discendenti degli ex schiavi che scapparono dalle piantagioni e qui conquistarono e difesero la loro la libertà. Si nasce neri per caso e poi ci si resta per tutta la vita. Loro hanno imparato a esserne orgogliosi. Vale la visita.
Un tirchio rampollo dei Tiffany fece costruire la villa per la sua amata su una splendida scogliera di Port Antonio, il paesino amato da Errol Flynn, Bette Davis e Ginger Rogers. Per non spendere fece mescolare il cemento con la sabbia. E la casa crollò prima ancora di essere terminata. Oggi i ruderi di Folly, così si chiama il posto, sono ben custoditi dai rasta locali che organizzano fra il vento e la luna, colossali rave party. Indimenticabili.
E’ la scogliera con vista sull’infinito, un trampolino di rocce per tuffatori che vogliono conquistare il lasciapassare per la fortuna. Un salto dai 15 metri dello sperone di Negril, racconta la leggenda, garantisce futuro roseo e senza problemi. L’acqua è calda e invitante, con un arcobaleno di riflessi accesi dal rosso del sole del tramonto. L’ora migliore per sedersi al Rick’s Cafè e lasciarsi cadere dalla roccia.
I VIAGGI DI CORRADO RUGGERI
Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto - Jorge Luis Borges
Luoghi magici
Giamaica, no problem