Sempre avanti, in anticipo sui tempi: i figli dei fiori, le houseboat di Sausalito, la rivoluzione gay, il clima libertario. Qualche eccesso, nell’ostilità ai reduci dal Vietnam e anche nella durezza della prigione di Alcatraz. San Francisco resta però un’affascinante città, dal clima sempre difficile ma con mille stimoli e spunti di interesse.
Castro è autentica città gay, ma ormai senza l’effetto dirompente di qualche decennio fa: è un quartiere come un altro, totalmente integrato nella vita di San Francisco. Se la curiosità è solo occhieggiare sullo stile di vita di questa comunità, allora è meglio evitare e provare a riflettere.
Sausalito e le sue houseboat sono solo un ricordo. Il sogno di vivere fuori dal mondo a pochi chilometri da San Francisco è svanito e i figli dei fiori sono appassiti. Luogo per sospiri nostalgici di chi ha raggiunto e superato almeno la sessantina.
Il clima è difficile a San Francisco. In qualunque stagione la si visiti, la temperatura può variare in pochi minuti con escursioni anche di numerosi gradi e dal sole si può passare velocemente alla pioggia per poi tornare al sole e ricambiare di nuovo. Attrezzarsi: con una K-way passa la paura.
La sfida di corsa per Nob Hill e Lombard street, salite e discese e curve che si inseguono e sono l’immagine storica della città. Si fanno scommesse ma spesso si cade e ci si fa male. Meglio andare in macchina o con il cable car.
L’Asian Art Museum è una perla assoluta e nemmeno troppo frequentata di San Francisco. Suggestione architettonica e stupefacente bellezza dei pezzi esposti.
Gli appassionati di fumetti hanno qui il Cartoon Art Museum, il <miglior museo dei fumetti del mondo>, ideale anche per i bambini. Per avere un’idea, www.cartoonart.org.
La visita ad Alcatraz è fortemente educativa. In questo carcere ritenuto di massima sicurezza – ospitò anche Al Capone – le condizioni dei detenuti erano davvero terribili. Prendere l’audioguida, aiuta a capire molte cose.
Per ammirare il Golden Gate – due miglia sospese nel nulla – uno dei punti migliori è il Fort Point Lookout in Marine Drive.
Ha perso smalto e conquistato appeal commerciale, ma il Fisherman’s Wharf resta comunque attrazione irrinunciabile. Ristoranti, negozi, bei panorami. Arrivare fino al Pier 39 e scegliere un posto per mangiare la clam chowder, ottima zuppa di molluschi.
La città non perde la capacità – e anche il divertimento – di sorprendere. AsiaSF è ristorante con buon menù asiatico e provocanti cameriere in minigonna che oltre a servire, cantano e ballano. Ma la sorpresa è che sono travestiti o trans. www.asiasf.com. E ancora: Good Vibrations è sexyshop gestito da donne. Espone una collezione di vibratori d’epoca: www.goodvibes.com
Il granchio <sale e pepe> è uno di quei piatti che non si dimenticano. Giganteschi, saporiti, impegnativi per liberare la polpa dalle chele. Ma che meraviglia. Da R&G Lounge oppure da McCormick al Fisherman Wharf.
Le generazioni Beatnik e Hippy sono scomparse, ormai, resistono solo alcuni nipoti con le stesse ambizioni artistiche di allora. Si ritrovano in locali che sembrano sopravissuti al tempo. Come Spec’s, al 12 di William Saroyan place. Per inguaribili nostalgici.
North Beach è il luogo che vide nascere la beat generation, dove si ritrovavano Jack Kerouac, l’autore del libro cult <On the road>, e Allen Ginsberg. E’ bello passeggiare a piedi. Per gli amanti di luoghi e situazioni meno impegnativi, lungo Broadway ci sono anche localini dove ballano ragazze nude.
Fame in piena notte? Il Bagdad Cafè è locale mitico a Castro. E’ aperto h24 ma attenzione: continua ad accettare soltanto denaro contante.
La terrazza del W Hotel, Third street, è dedicata alla meditazione Zen. Si esce dalla camera e si entra nei luoghi della mente. Tutte le camere, comunque, hanno vista sul Bay bridge e sullo skyline di Downtown.
Una baracca di legno che dal 1923 offre hot dog e chili dog: motociclisti, lavoratori edili, giovani squattrinati. Red’s Java House è l’altra San Francisco, ma offre panini indimenticabil, tra Imbarcadero e Bryant street.
La passeggiata serale su Columbus avenue è un rito al quale si sottopongono più i turisti in visita che il popolo di San Francisco. In ogni caso, è divertente. Tappa al Vesuvio che sembra essere il preferito dagli intellettuali con la predilezione per robuste bevute.
TRAMONTO
Lo sguardo perso sull’Oceano Pacifico, comodamente protetti dalla Cliff House, aggrappata alla scogliera a Point Lobos, sulla Great Highway, all’interno del Golden Gate National Park. Nella caffetteria-bistro-ristorante i tavoli sono orientati proprio verso il tramonto. Snack, ostriche, tartare di tonno, dallo spuntino alla cena. Menù anche per bambini.
BALLARE
Castro resta uno dei luoghi votati al divertimento notturno, con locali originariamente dedicati a gay e lesbo ma ora frequentatati regolarmente anche da etero. Stud, EndUp, Cafè restano fra i più animati. Il 1015 Folsom è un grande locale a più piani, vero tempio della frenesia danzante.