Il silenzio. E i profumi. E la voglia, se si vuole, di distogliere lo sguardo da valli e cime e magari regalarsi un’occhiata dentro se stessi. “Medice, cura te ipsum” dissero a Gesù gli abitanti di Nazareth (Vangelo secondo Luca 4, 23). Questo luogo aiuta. Perché il mondo rumoroso qui scompare, gli affanni sono soltanto quelli che accompagnano qualche passeggiata tra boschi e foreste. “Forestis” si chiama questo luogo magico, un albergo che sembra sperduto nel cielo e che soltanto le attenzioni terrene distribuite generosamente da proprietà e staff riportano alla sua originaria funzione. E’ un cinque stelle ricercato e raro, che propone tutti i lussi del corpo, dalla gastronomia finanche all’estetica, ma che soprattutto sa accarezzare quelli dell’anima.
I posti così non sono comuni e non per niente l’ispirazione del Forestis viene da lontano, dall’antica cultura dei Celti, popolo fiero e coraggioso, che tra foreste e montagne sviluppò studio e conoscenza della natura e delle guarigioni. Li abbiamo considerati poco, fiorirono già prima di Cristo, dovremmo studiarli di più. Qui siamo sul versante meridionale delle Plose, davanti allo spettacolo delle Dolomiti. Bolzano è a un’ora, ma la meraviglia è il nulla intorno. Un nulla che sono massicci maestosi, pace e armonia. Il nuovo lusso del silenzio.
Non una clinica, né un monastero, ma un rifugio stellato dove ognuno sceglie le proprie emozioni. I piaceri della tavola, anche, inventati con elementi naturali, per una tentatrice “Cucina del bosco”, spa affidata a trattamenti con essenze di alberi che già ispirarono i Celti, il pino mugo, l’abete rosso, il larice e il pino cembro. Sistemazioni soltanto in suite, appena 62, tutte con vista sulla meraviglia. Da ammirare in silenzio.