Il cacciatore di isole è salpato da Trento ed è sbarcato a Palawan. Dalle Alpi alle Filippine. Con la stiva piena di coraggio ha mollato gli ormeggi e se ne è andato dall’Italia, dall’Europa, dall’Occidente, da una vita che non gli piaceva più. Come molti altri vorrebbero, ma non riescono a fare. <Guarda che non è difficile – dice Paolo Mos – però bisogna volerlo veramente: in tanti lo dicono, ma fanno soltanto finta>. Ci hanno provato, Lui e Juliet, la moglie filippina, e i loro tre figli. E’ andata bene, e se adesso si chiede a Paolo se è felice, risponde senza esitazioni: <Sì, ma proprio felice felice. Volevo essere libero, tranquillo, sereno. Non cercavo la ricchezza, ma un modo diverso di stare al mondo. Poi è venuto anche il resto, abbiamo avuto fortuna e indovinato una serie di attività. Ma è come se ci fossero cascate addosso, non le abbiamo cercate. La verità è che l’Asia può dare molto di più di quanto oggi possa dare l’Europa, in tutti i sensi>.
I SITI E IL RESORT – Ha cominciato dal nulla, o quasi, senza sapere cosa fare. <Siamo arrivati con 10 mila euro, era tutto quello che avevamo. In più c’era qualche terreno che avevamo qui, ma poca roba. Poi le cose sono andate bene, vendita e affitto di immobili, un’agenzia per sbrigare le pratiche di chi voleva affidarci qualche risparmio, ora abbiamo appena inaugurato un piccolo resort e abbiamo anche qualche isola da proporre>. Il tutto è riassunto in due siti, www.spiaggefilippine.com e www.lanaturaresort.com. Certo, hanno avuta fortuna, hanno azzeccato il momento giusto per le Filippine. Come riporta un’analisi Reuters, l’economia filippina <vola> aiutata dai buoni risultati nella produzione agricola e nell’edilizia, con l’aumento dei consumi pubblici e privati e un incremento nelle esportazioni. In assoluta controtendenza rispetto ai disastri del resto del mondo. Un tempo conosciute come <il malato d’Asia>, le Filippine hanno visto crescere il loro PIL del 7.1% nei peggiori mesi della crisi e sono il paese asiatico con la più forte crescita annuale dopo la Cina (+7.4%), meglio anche di Indonesia, Malesia e Thailandia. Un incremento tre volte più veloce di quanto gli economisti avevano previsto. Un bel successo del governo di Benigno Aquino. Che ha premiato la scelta di Paolo e Juliet. <Era novembre del 2001 – ricorda il “cacciatore di isole” – Stavamo in un parco di Trento, un triste pomeriggio d’autunno, i bambini giocavano, io e Juliette eravamo infagottati su una panchina. “Juliet, andiamo via” le ho detto. Ne avevamo parlato altre volte, ma lei non ne voleva sapere. Aveva auto un’infanzia diversa dalla mia, immaginare di dover affrontare con i figli un futuro simile al suo passato proprio non le piaceva. Non se la sentiva. Le promisi che ce l’avremmo fatta, che saremmo stati felici, che nulla sarebbe mai stato definitivo o per sempre, che non avremmo chiuso nessuna porta e se qualcosa non fosse andato come desideravamo saremmo tornati indietro. Ci ho messo un po’ a convincerla, ma adesso eccoci qui>.
TRA MARE E SOLE – Stanno tra il mare e il sole, tra la palma e la barca, tra le spiagge candide e il cielo. <Non si tratta di trovare soltanto un bel posto dove stare, ma di avere un’altra idea della vita>. Al profitto però non avete rinunciato. <E’ stato un caso. Cercavo una vita diversa, non necessariamente senza fare niente, ma con ritmi più tranquilli, senza l’assillo degli investimenti o dell’accumulare denaro. Ero stufo di una vita passata con il martello in mano a fare l’artigiano, di un futuro che non riuscivo a immaginare diverso dal passato, da quello che avevo fatto fino ad allora. Ora sono diventato, così dicono, una specie di “realizzatore di sogni”, perché aiuto gli altri a trasferirsi qui, dove le giornate non sono più scandite dall’orologio, ma dal sole, che sorge e tramonta>.
MILLE EURO AL MESE – Cambiano i ritmi e anche i bisogni: <Con 400 dollari al mese fai il signore. Certo, poi ognuno ha la sua misura, esistono anche i vizi e se uno vuole soddisfarli se li paga>. Le Filippine hanno un costo della vita fra i più bassi del mondo. A sentire le stime di Paolo con 1.000 euro al mese si vive quasi da nababbi, un appartamento di piccolo taglio si compra con 40 mila euro, per un appartamento in grattacielo a Manila ne bastano 50.000; una villa con piscina e giardino arriva a 200 mila mentre per una casa in legno di 160 metri quadrati sulla spiaggia ci vogliono 75 mila euro. Per affittare un appartamento sul mare servono tra i 400 e i 600 euro al mese, per una villa si parte da 800. Il pasto in un fast food costa l’equivalente di 1 o 2 euro, al ristorante di medio livello si spendono fra i 4 e i 7 euro a persona, 15-20 in uno elegante. Il gasolio costa 0,40 euro al litro.
I SOGNI DIVENTANO REALTA’ – <Se hai uno sogno qui si può realizzare più facilmente che altrove, a conti fatti la vita costa un quarto rispetto all’Italia e anche gli investimenti sono in proporzione. Ma anche se si desidera soltanto pescare, prendere il sole, fare immersioni, cavalcare nelle foreste, riflettere, meditare, fare yoga, le Filippine sono perfette>. Trentaseimila chilometri di coste. <Un incanto. Certo, mi mancano il cinema, il teatro, un concerto. Il formaggio lo trovo, anche il parmigiano o la bufala, la nostra cultura no. Ma l’Italia non la rimpiango. Ora mi sembra un paese finito, distrutto da un tracollo economico e morale. Forse ricomincerà, ma ci vorranno almeno una ventina d’anni. E noi siamo qui, in riva al mare, senza essere ossessionati dalla ricchezza, dalle cose materiali, ma addolciti anche nell’animo dalla bellezza del vivere semplice, dalla spontaneità, dall’onestà dei sentimenti. Dalla gioia delle piccole cose che fanno grandi la vita>.
Tratto dal libro <La mia Asia – Trent’anni di viaggi in Oriente>