Arrivano le tartarughe: novembre e dicembre sono i mesi in cui Fernando de Noronha si ripopola e i maschi si disputano le femmine. Ma è anche l’inizio della stagione dei surfisti, con i venti che cominciano a soffiare con energia e negli spot giusti le onde più basse sono alte due metri. Il momento giusto per andare in questa splendida isola brasiliana.
Le lamentele non servono e soprattutto sono ingiustificate. A Fernando de Noronha si paga una tassa locale per la difesa dell’ambiente: 60 dollari alla settimana. Niente, se si paragona al resto delle spese affrontate per arrivare qui. I bambini fino a 5 anni non pagano.
E’ il solito preconcetto, quello che fa arricciare la bocca e il naso davanti al tubalhau, una crocchetta che può anche non piacere, ma che regala all’uomo una gigantesca soddisfazione: divorare la carne di squalo, il ripieno di questa delizia locale.
Fernando de Noronha è il paradiso di chi ama il mare e i suoi fondali. In questo arcipelago composto da 21 isole, per una superficie totale di 26 chilometri quadrati popolati da poco più di 2000 abitanti, c’è un grande affollamento di vita sottomarina con razze, squali, tartarughe, murene, barracuda, delfini, spugne e alghe, per un totale di 230 specie di pesci tropicali, 15 varietà di coralli e 5 di squali.
Da novembre le tartarughe marine vengono a popolare l’arcipelago: è il periodo in cui i maschi si disputano le femmine, iniziando il rito della riproduzione. Si può nuotare con loro a Baia do Sueste, nel sito del centro Tamar che si prende cura delle bellezze naturali. Le tartarughe non devono assolutamente essere toccate.
Per sub esperti, a 64 metri di profondità la corvette Ipiranga è considerata il relitto più affascinante del Brasile. La nave greca Eliane Estatatus resta nella Baia di Santo Antonio, nel porto, ad appena 8 metri. E’ vicina alla riva, e ci si arriva anche a nuoto.
Surfisti di tutto il mondo arrivano qui, fra novembre ed aprile, per affrontare le belle onde, minimo due metri con picchi di cinque. La migliore è Baía do Cacimba do Padre, dove spesso si svolgono i campionati brasiliani. Buone anche Boldró, Ruro e Abrás.
La Spiaggia del Leão è una delle più belle del Brasile. Prende il nome da una pietra che somiglia ad un leone marino: leão significa, appunto, leone. Di fronte c’è la pietra da Viuvinha, un piccolo isolotto pieno di nidi di uccelli. È uno dei principali punti di deposizione delle uova delle tartarughe marine e per questo da gennaio a giugno viene chiusa dal tardo pomeriggio al mattino.
Serve un permesso per andare alla spiaggia di Atalaia, dove l’accesso è consentito ad un numero limitato di persone al giorno. Qui le scogliere formano acquari naturali che offrono uno straordinario spettacolo della vita marina. Il permesso si ottiene al Centro Visitatori del Parque Nacional. Ad Atalaia è rigorosamente vietato l’uso di creme solari perché inquinano le acque basse.
Diving libero nella Baia do Sancho, che per bellezza compete con la vicina Baia de Porcos: ottima visibilità e acque poco profonde. Dalla falesia, uno dei più panorami di Fernando di Noronha.
Una cena da Ekologikus, dove donna Irci compone ogni giorno la sua sinfonia marittima. E’ considerata la migliore cucina dell’isola: da dicembre ad aprile niente aragoste e granchi, ne è proibita la pesca. Buono anche Porto Marlin, con frutti di mare e sushi.
Un tour in barca per visitare le isole minori. Si naviga circondati dai delfini e si può fare snorkeling sui banchi coralliferi. Il costo varia a seconda della barca e della durata: intorno ai 25-30 dollari. Escursione marina anche in kayak, per un contatto più ravvicinato con i delfini. Remos de Ilha è un’organizzazione che propone uscite di gruppo con barca appoggio con cibo e bevande.
Il chiringuito di Baía da Conceição, lunga e bianchissima sotto le rocce nere del Morro da Pico: all’ombra delle palme si mangia pesce alla brace avvolto in foglia di banana.
DOVE VEDERE L’ALBA
L’appuntamento è ogni mattina alle 5.30, quando il sole comincia a illuminare il loro mare. Nella Baía dos Golfinhos (Baia dei Delfini) danno spettacolo i delfini rotatori, chiamati così perché ogni volta che escono dall’acqua fanno qualche piroetta prima di rituffarsi. Dal belvedere, il Mirante dos Golfinhos, si possono osservare, a decine o centinaia, mentre si dirigono vero l’interno della baia, in acque calme e protette. Nella baia non è consentito fare il bagno.
Forrò, forrò, forrò. La notte di Noronha è soprattutto intorno a questo ballo che prende il nome dalle feste che i militari americani organizzavano nei ciroli delle basi. Erano <for all>, per tutti, ma in portoghese quel <for all> diventò <forrò>. Due passi a destra e due a sinistra, musica semplice ma con la carica sensuale brasiliana. Al Bar do Cachorro, il bar del cane.