Il Waterfront, la struggente visita a Robben Island, le foche che sguazzano nel porto, la Table mountain. E le township, che non sono un luogo da evitare ma una visita da fare con prudenza e riflessione. Cape Town è una bella città, un viaggio in un paese che sta ancora affrontando molte difficoltà ma ha scoperto il senso della libertà e dell’uguaglianza. un paese a colori, che ha vinto il bianco e il nero.
Wineland. Come fosse un’avventura. Invece è soltanto una sapiente operazione di marketing che ha saputo trasformare un giro fra i vigneti di questa campagna in un tour enoturistico che a volte può perfino durare qualche giorno. Ma avete mai visto il Chianti?
La scalata alla Table Mountain è faticosa. E c’è una splendida teleferica che porta in cima. Se proprio volete passeggiare, meglio farlo in quota. E se proprio volete mettere alla prova la vostra resistenza fisica e il vostro coraggio, allora prenotatevi una discesa a corda doppia: è di 112 metri, la più lunga del mondo.
<Vai da solo, che vuoi che succeda….> Mai, mai andare da soli in una township. La visita è interessante e istruttiva, va assolutamente fatta, ma è d’obbligo affidarsi a un tour organizzato. Parte del costo della visita viene distribuito agli abitanti della township: che provvederebbero da soli a prendersi l’equivalente, o anche molto di più, se non foste inquadrati in un tour.
Lo squalo bianco è di casa da queste parti. E ne hanno messi alcuni esemplari nel Two Oceans Aquarium. La particolarità di questo posto è che in quelle vasche si può fare il bagno con i grandi predatori: basta essere esperti sub e titolari di un brevetto internazionale. Immersione vietata durante i pasti.
Nelson Mandela è il simbolo di questo paese e Robben island è la storia della sua sofferenza. In questa isola è rimasto prigioniero a lungo e una visita fa ritrovare la memoria di una vergogna finita da poco. Prenotare con anticipo. E quando il traghetto salpa, frugare con lo sguardo fra le navi: sbucano gruppi di foche.
Il Waterfront è un lunapark che non smette mai di funzionare. Gran parte della vita della città si svolge qui con ristoranti, locali, attrazioni, alberghi, shopping center. Per i patiti delle auto c’è il BMW Pavillon con gli ultimi modelli: è aperto 24 ore al giorno.
Teneri e silenziosi, fanno sentire soprattutto i loro odori. Ma divertono e costringono a scattare interi rulli di fotografie. I pinguini che popolano The Boulders a Simon’s Town sono un’attrazione fatale a pochi chilometri da Cape Town. Irresistibili.
La vita dei bambini è dura in questa città. Sopravvivono come possono e alcuni si sono organizzati in band che si esibiscono all’aperto, in quello che viene chiamato il City Bowl, il centro. Suonano, cantano, ballano: bravi e decisi, cresciuti dalla sofferenza, già adulti con pochi anni di vita. Meritano qualche moneta e molti sorrisi. Che loro ricambiano.
Lo chiamano con affetto la Grande Dame, perché è una vera oasi dove si ritrova la bella gente della città. Il Mount Nelson Hotel, prestigioso albergo posizionato tra lussureggianti giardini ai piedi della Table Mountain, è il vero fulcro della vita sociale di Cape Town: un’occhiata fra quei salotti può aiutare a capire dove ci si trova. Aperitivo serale al Planet Champagne Bar e poi cena tailor-made alla Chef’s Table. Se disponibili, non trascurare aragosta e struzzo. Altrove si può assaggiare anche il coccodrillo.
Il viaggio verso la fine del mondo è un’emozione travolgente. Anche se si fa solo con lo sguardo. Oltre il faro del Capo di Buona Speranza si vedranno soltanto i ghiacci dell’Antartide. Intorno il vento soffia impetuoso e fa crescere le onde di un oceano ghiacciato, difficile da accarezzare perfino con la punta del piede. Panorama severo ed entusiasmante, da alba dell’uomo.
DOVE IL TRAMONTO
C’è la fila a Camps Bay, quando il sole cala oltre l’orizzonte. E questa sarebbe una buona ragione per non andare. Ma la suggestione del luogo è assoluta. Ci si ritrova a <La Med> o al <Baraza>, seduti ai tavoli o su poltroncine di giunco. Una lacrima, di salsedine, sul viso.
DOVE BALLARE
Due indirizzi per la movida sudafricana: Loop e Long street non sono soltanto strade, ma sede di continui happening. Terrazze che guardano la folla che passa e si agita consentono di bere, mangiare, scendere e risalire, ballare per tutta la notte. Musica funky e giungle, con tamburi e grancassa.
COSA COMPRARE
A saper cercare si trova anche il leone imbalsamato, ma sorgerebbero sicuramente problemi in dogana. Artigianato etnico e paccottiglia a volontà, ma il vero acquisto sono i diamanti, quelli che <sono per sempre>. Per evitare sorprese, informarsi al Diamantveld Visitor Centre che fornisce l’elenco dei gioiellieri riconosciuti.