Tango, ma non solo. Buenos Aires è città cosmopolita, che il mondo gay, ad esempio, ha eletto a destinazione preferita, almeno per il momento, fra le città dell’America Latina. Perchè è liberale, gaudente, senza pregiudizi. Una metropoli che sa essere piacevolmente legata al passato ma anche pronta alle sfide del domani. E lo fa sempre con gioia.

DA EVITARE

Imitazioni non ce ne sono, per fortuna. Tierra Santa è l’unico parco a tema al mondo dedicato alla religione. Ricostruisce luoghi ed eventi biblici, dalla Creazione all’Ultima cena fino alla Resurrezione, riproposta ogni mezz’ora. Scelta discutibile, anche se ora c’è Francesco.

Ogni tanto una pausa in un luogo silenzioso. Fra clacson, traffico e un infinito vociare, Buenos Aires è al quarto posto nella classifica delle città più rumorose del mondo. Provare da Milon, villa d’epoca trasformata in elegante bar su tre piani.

Le notti a vagare fra le milongas migliori, le sale da ballo dove si danza o si guarda, alla ricerca del passo perduto e perfetto e delle arie di Piazzolla. Per i portenos, gli abitanti di BA, può diventare un’ossessione. Basta non lasciarsi coinvolgere oltre il consentito.

Provare ad attraversare l’avenida 9 de Julio, dedicata al giorno dell’Indipendenza, è quasi un tentato suicidio: è larga 140 metri e ha 20 corsie.

DA NON PERDERE

Vivace e maliziosa, ma anche antica e malinconica. BA, o anche Baires, ha mille facce. Ora splendono Palermo, quartiere recuperato dall’abbandono e diventato di tendenza, e San Telmo, barrio d’atmosfera, con strade acciottolate: Defensa e Balcarre, verso plaza de Mayo, sono le strade più affascinanti, fra antiquari e piccoli caffè.

Capitale sudamericana del mondo gay, Buenos Aires ha luoghi, eventi, appuntamenti dedicati agli omosessuali e addirittura un’agenzia viaggi, la Pride Travel che organizza i loro soggiorni.

Il modernissimo Museo Malba, creato dal mecenate Eduardo Costantini, raccoglie la migliore collezione di arte latinoamericana dal 1920 a oggi. Sosta piacevole al ristobar.

Evita e il suo mito non si spostano da qui. Un giro al Cementerio, il cimitero, della Recoleta è un piccolo viaggio nella storia argentina, animato spesso dalla colorita presenza di nostalgici.

Jorge Luis Borges amava la cioccolata calda di Richmond, storico caffè in stile inglese: nel seminterrato si può giocare a scacchi o a biliardo.

Tango? Master class alla Mansion Dandi Royal, due ore di lezione al giorno, con la sala da ballo accanto alla stanza dove si dorme. E’ la Residential Tango Accademy, creata da Hector Villalba: confort, disciplina, atmosfera vagamente sensuale.

Puerto Madero è l’altra BA. Senza nostalgia ma con lo sguardo a domani. Design, modernità e vita mondana. Qui, progettato da Philppe Starck, c’è il trendy <Faena hotel+universe>. L’universo, dicono, è quello dei <sogni che diventano realtà>. Fra i servizi, una scuola di <Bon Ton>, aperta anche ai clienti esterni.

Le bistecche argentine hanno grande fama e gusto straordinario. Fra le migliori quelle di Cabana las Lilas, ristorante a Puerto Madero: allevano nelle loro estancias quello che poi portano in tavola, carne tenera e saporita.

Vestirsi come un nonno pioniere? Basta andare da Mercer, quartiere Palermo, e comprare uno dei 48 modelli di giacconi in cuoio invecchiato. Lo stile gaucho anche unisex con stivali, cinture, e argenti da El Nochero, patio Bullrich, Posadas 1245.

DOVE VEDERE L’ALBA

Il saluto al sole sulla terrazza della discoteca Pacha, affacciata sul Rio de la Plata, <le cui acque – scriveva Borges – hanno lo stesso colore del deserto>. E’ il rito propiziatorio, o di ringraziamento, celebrato dopo una lunga notte passata a ballare.

DOVE ANDARE A BALLARE

La notte di BA è affascinante e faticosa, le discoteche si animano dopo le 2, ed è continua peregrinazione da un locale all’altro. Non si deve perdere, oltre al Pacha, il Mint, avenida Costanera, con terrazza sul fiume e sdraio a disposizione. La serata clou è il venerdì. Il Bahrein è successo recente, ma è il locale preferito per le serate drum and bass.