L’Argentina è il fascino di Buenos Aires, il tango, la Patagonia, le Pampas, Ushuaia e la Terra del Fuoco, il Perito Moreno. Natura, emozioni, avventura, gastronomia, cultura. Ma è anche fede, in un paese con una forte vocazione cattolica. Il papa argentino ha rinnovato e rinforzato la pratica religiosa ma anche incrementato i “viaggi della fede”, una sorta di pellegrinaggio nei luoghi dove Jorge Mario Bergoglio ha iniziato a predicare. Se in Italia, nella provincia di Asti, si visitano i luoghi piemontesi di Bergoglio: dalla casa in cui visse il padre Mario, a Portacomaro Stazione, al negozio in cui lavorò il nonno ad Asti città, oggi un palazzo, alla chiesa in cui fu battezzato il bisnonno a Montechiaro, in Argentina sono chiesi e monasteri le tracce francescane di questo Pontefice.
“I sentieri di Papa Francesco” è il titolo di una proposta elaborata dalla Segreteria del turismo della provincia di Buenos Aires, che prevede la visita ad alcuni luoghi significativi nella formazione di Bergoglio. Tra i più noti c’è il “Colegio Maximo de San José” a San Miguel, a nord-est della provincia di Buenos Aires, una delle istituzioni più prestigiose dei gesuiti argentini e da cui provengono le guide che accompagneranno i viaggiatori. Qui Bergoglio compì gli studi di filosofia e teologia ma fu anche Rettore, dal 1978 al 1986. Eì emozionante, perché è possibile vedere la stanze in cui visse e lavorò. La biblioteca in particolare porta la sua impronta: si impegnò per il suo ampliamento quando prese le redini del Collegio, fino a farla diventare, quando fu aperta nella sua nuova veste nel 1981, la più importante biblioteca di teologia del continente, con 140mila volumi, 800 riviste specializzate, 4.500 libri dell’epoca coloniale donati dalla Compagnia di Gesù, tra cui diversi incunaboli.
Tra gli altri luoghi che è possibile vedere ci sono la parrocchia del Patriarca San José, vicina al Collegio Massimo, di cui Bergoglio fu il primo parroco; la città di Los Polvorines, con la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, dove collaborò come catechista; la città di Ituzaingo, dove abita sua sorella Maria Elena, e Azul, dove invece si trova suo cugino Hugo, i suoi parenti più stretti ancora in vita. A Ramos Mejía c’è l’istituto salesiano “Wilfrid Barón”, che il tredicenne Bergoglio frequentò, anche se solo per un anno, lasciandovi un segno “profetico”: il suo nome compare nei registri della scuola come vincitore del premio in Condotta e di quello in Religione e Vangelo. A Tandil, invece, in collina, ha sede la casa di vacanze Villa Don Bosco. Bergoglio, quando già era seminarista, vi trascorse alcuni mesi in cerca di aria pulita dopo l’operazione a un polmone. Infine una tappa obbligata per capire un Papa profondamente mariano: la Basilica di Nuestra Señora de Luján, con al centro la statuetta miracolosa della Vergine, il cui manto azzurro si stende virtualmente su tutta l’Argentina, visto che da lì, come molti sostengono, vengono i colori della bandiera nazionale.