Il cancello si schiude sui primi tornanti del Gianicolo: serve a tenere lontana la città dei rumori, del traffico e degli affanni. E spalanca un mondo ovattato, fatto di siepi e silenzi, di profumi e attenzioni. Parla la storia, per questo versante di un colle che si affianca agli altri sette, che ha San Pietro alle spalle e la città eterna distesa lì sotto, proprio dove scorre il Tevere. Parla la Storia perché qui aveva deciso di vivere Agrippina, la mamma di Nerone: qui si era fatta costruire una villa, dove si rilassava guardando il fiume e godendosi un panorama già allora fantastico, senza bisogno di alcun rogo aggiuntivo. Sulle rovine di quella villa sorse poi un convento, ora trasformato in vero resort di città, in pieno centro storico. E Agrippina non è affatto sparita dalla nuova destinazione turistica dell’edificio, diventato Gran Melià Villa Agrippina: il suo volto arcigno troneggia nella hall di questo 5 stelle lusso della catena spagnola.
E’ un gran posto, dove perfino i romani potrebbero venire per concedersi un weekend nella propria città, che non sarebbe un regalo da poco. E magari l’inizio di una nuova moda. Perché questo è uno splendido luogo di fuga, dove si rimettono in sesto i pezzi della vita, sgangherati da un mondo che li ammacca. Basterebbe non far niente, godersi panorama e quiete, oppure concedersi quei trattamenti che il beauty center propone. Quello a cui non si può rinunciare sono le tentazioni del ristorante, il «Viva Voce». A governare fornelli e tavoli c’ è il Don Alfonso di Sant’ Agata ai Due Golfi, interprete di una cucina che presenta piatti ispirati alla gastronomia mediterranea. «Le preparazioni di Alfonso e Ernesto Iaccarino nascono dalla combinazione di semplicità, tradizione e innovazione – spiega Francesco Ascani, general manager del Gran Melià – Sono queste le chiavi della filosofia di Iaccarino che mira a celebrare il sapore e il profumo della natura con ogni piatto. Grazie alla varietà della nostra offerta, da quella gastronomica al benessere, senza tralasciare la location, i giardini, la piscina, puntiamo a diventare il nuovo punto d’ incontro in città».
Ci sono riusciti, in poco tempo. Facendo attenzione ai dettagli. Quando si entra, il personale addetto all’ingresso sorride e saluta, ma mette anche una mano sul cuore. Che sarà pure prescritto dal manuale, ma fa piacere. Uno dei piccoli tesori del Gran Melia.
I VIAGGI DI CORRADO RUGGERI
Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto - Jorge Luis Borges
Fughe / Italia
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